Impianto di cremazione della TeAm, arriva l'ok conclusivo. Via all'iter per costruire un 'forno' da 2,3 milioni a Cartecchio

TERAMO – L’impianto di cremazione della Teramo Ambiente, annesso al cimitero del capoluogo, potrebbe diventare realtà a breve. La conferenza dei servizi tenutasi questa mattina ha confermato la conclusione dell’iter procedurale relativo alle autorizzazioni e alle certificazioni, chiudendo il cerchio dei pareri favorevoli. Questo dà il via libera alla successiva fase della procedura che porterà a breve all’avvio del bando pubblico per la gara d’appalto con cui assegnare la costruzione dell’impianto. Sarà il primo di questo genere nella Regione Abruzzo ed è comprensibile come la Teramo Ambiente, che porterebbe a compimento un progetto che è sempre stato un obiettivo strategico spinto dall’attuale presidente Luca Ranalli da quando era amministratore delegato, esprima, in una nota, "orgoglio per questo traguardo".
La necessità di rendere remunerativa l’attività TeAm, oltre i servizi erogati ai Comuni, ampliando l’offerta dei servizi cimiteriali, è sempre stato prioritario nell’ambito della missione aziendale. E l’impianto di cremazione delle salme, oltre a dare una risposta al sempre più impellente bisogno di spazi all’interno del camposanto di Cartecchio, e non solo, eviterebbe una consistente migrazione fuori regione, in particolare nell’Ascolano, di coloro che intendono scegliere la cremazione. 
Il progetto di costruzione dell’impianto di cremazione era stato inserito nella cosiddetta gara a doppio oggetto che avrebbe dovuto individuare il nuovo soggetto privato all’interno della TeAm, bandita dall’amministrazione Brucchi ed andata in sostanza deserta. Quel progetto prevedeva una spesa di circa 2,3 milioni di euro complessivi. Il soggetto attuatore dell’intervento edilizio è la TeAm, la quale promuove la presente proposta progettuale, in qualità di concessionario dlll’area libera di superficie fondiaria complessiva pari ad oltre 13mila metri quadrati, che si trova a sud tra il cimitero monumentale e la superstrada Teramo-mare, in prossimità dello svincolo per Teramo. L’obiettivo ai fini progettuali – si legge in una nota della Teramo Ambiente – è stato quello di assumere i caratteri del paesaggio naturale come matrice compositiva, plasmandosi secondo la linea del continuo dialogo con il territorio: l’obiettivo è quello di restituire un’area accessibile, fruibile, flessibile, omogenea e ordinata. Il verde, i viali, la scala, e, infine, le rampe contribuiscono a chiarire il principio insediativo del I lotto funzionale: infatti, la disposizione lineare degli stessi divengono elementi organizzatori dei diversi livelli d’uso e funzionali dello spazio aperto tentando, inoltre, di sovvertire l’ordine tramite una leggera rotazione e, quindi, di generare un’instabilità sia figurativa che percettiva.